Savitri è il nome in sanscrito che si ispira all’omonima figura mitologica di una dea dell’India vedica, figlia del Sole che assume sembianze umane per portare, attraverso l’amore, luce e calore sulla Terra.
Simboleggia la Parola Divina, la figlia del Sole, la dea della Suprema Verità che discende e nasce per salvare l’umanità, attraverso l’amore. La leggenda di Savitri si trova nel Mahabharata (“La grande storia del popolo Indiano”).
Al re Aswapati che, senza discendenza, aveva praticato lunghe austerità e offerto numerosi sacrifici, appare la dea Savitri per annunciare la nascita di una figlia. A questa egli darà il nome della dea. Giunta all’età del matrimonio, viene indotta dal padre a cercare ella stessa il suo compagno, viaggiando per il mondo, poiché la forza della sua personalità allontanava ogni pretendente. Savitri sceglierà Satyavan, figlio del re cieco Dyurmatsena, che viveva in eremitaggio nella foresta. Nonostante gli avvertimenti di Narad, il poeta e veggente a servizio nella corte di Aswapati che rivela la morte del futuro sposo da lì ad un anno, Savitri sposa ugualmente Satyavan e va a vivere con lui nell’eremitaggio, angosciata sì dal fato, ma felice e innamorata. Quando la morte sopraggiunge e prende il suo sposo, lei affronterà Yama, il dio della Morte, dal quale riuscirà ad ottenere il ritorno di Satyavan alla vita.
(Liberamente tratto dall’introduzione di Savitri – Leggenda e simbolo- Vol. I Sri Aurobindo, Edizioni Mediterranee).