di Monica Sabbadini (fotografie di Roberto Cadeddu)
La pratica dello Yoga Integrale di Sri Aurobindo, che si dispiega ed applica in ogni attimo della vita, offre l’opportunità di riscoprire ed amare tutti i costituenti dell’essere e di lasciare fluire le energie (fisica, vitale, mentale, psichica) compresse dal giudizio per canalizzarle, quali alleate, verso la luce, integrandole nella consapevolezza.
In tal modo si può celebrare la vita e riconoscerla come espressione del Divino, un dono raro e prezioso, assolutamente perfetto. Il Divino permea tutto: è Intelligenza, Potenza, Coscienza, Beatitudine. Da esso promanano tutti i corpi manifesti nella materia ed ogni funzione nella natura. Lo Yoga Integrale è un’esperienza straordinaria, costellata di evoluzioni all’interno del corpo che nel divenire riscopre se stesso e trasforma l’inconsapevolezza in chiara visione e amore. Di riflesso, all’esterno si crea la sincronicità degli eventi, il tessuto con il quale confrontarsi e identificarsi.
Questo Yoga, si può vivere e sperimentare solo come la più bella ed esaltante storia d’amore: il ricongiungimento dell’essere umano a se stesso! È una passione totale, travolgente, dove il dono di sè è totale e incondizionato: una sorta di follia lucida e consapevole.
Si abbandona con coraggio il consueto per l’ignoto, procedendo controcorrente, seguendo i flussi della coscienza ispirata, resa tale poichè si ha imparato a smascherare i trucchi dell’io meschino e prudente: si lasciano resistenze e timori nelle braccia dell’amato e dell’amante.
Questa particolare disposizione dell’essere viene definita “surrender” ed è la condizione indispensabile per ritrovare la poesia, la bellezza, la creatività, l’armonia, la gioia. Un processo incessante di sviluppo, di espansione e contrazione, di dissacrazione di simboli, certezze e legami, a favore di una ritrovata sacralità.
La vita e la morte, aspetti apparentemente opposti, ma complementari, sono le due funzioni attraverso cui è possibile pervenire alla conoscenza e al perfezionamento dell’essere, con l’alleanza delle forze ultracoscienti. La posta in gioco è alta e stimolante: l’unione dell’essere a se stesso, alla vita, alla natura, al Divino.
Lo Yoga Integrale è la via della totalità, della sincerità, della conoscenza, della devozione e dell’offerta del proprio lavoro. Un percorso che conduce alla libertà: si conquista con fatica, ma con il sostegno di una fede incondizionata, ci si sente protetti e guidati, colmi di forza per proseguire il cammino, anche quando tutto intorno sembra cospirare a proprio sfavore.
È una ricerca sperimentale su di sè: non esistono parametri di confronto se non con il Divino. L’aspirazione ne costituisce un elemento importante: una qualità che induce ad essere in sintonia con l’universo e le creaure. I soli artefici del nostro disagio esistenziale -infatti- siamo noi, sugli altri proiettiamo i nostri limiti e bisogni, le aspettative, le speranze e le paure.
La pratica delle Yoga Integrale riconduce alla purezza estatica del bambino: egli scopre ed esperisce come fosse sempre la prima volta. Con questo atteggiamento, l’adulto -con l’aggiunta della consapevolezza- ha la spinta a sollevarsi dai bisogni fittizi e dalle venefiche abitudini quali il dolore, la sofferenza, la malattia.
Quale migliore risorsa per aiutare questo magnifico universo a trasformarsi? Un individuo risvegliato, sulla Terra, è una perla preziosa: opera per il bene del Tutto, facendo ecologia del profondo. È un campo di forze: si muove o è fermo, ma favorisce la sinergia attraverso una mente illuminata, incarnata in un corpo risanato, la cui l’anima, vibra di gioia.
L’individuo che raggiunge questo stato, si può definire Figlio del Divino: non ha più limiti o appartenenze, né credo né storia personale, ma partecipa dell’immenso.
È il Divino stesso incarnato, il quale, tra Cielo e Terra -amando- sorride all’amore.